Primo livello:
La questione videogiochi è molto dibattuta e a ragione. I numeri del mercato dei videogiochi sono in strabiliante ascesa da anni, i titoli dei videogiochi crescono a dismisura e la quantità di console per giocare è impressionante: Ps5, ps4, xbox one, xbox serie x, switch, iPhone, iPad, telefoni e tablet Android e pc… questa è la lista che terrorizza alcuni genitori ed è oggetto del desiderio per i nostri figli.
Secondo livello
Ma cosa sono i videogiochi? La definizione ufficiale di videogioco è “un software che, per mezzo di una grafica sofisticata, simula situazioni di carattere ludico (competizioni sportive, combattimenti o sfide di vario genere ambientate nei luoghi più diversi).
Terzo livello
Giocare è un attività sana, sviluppa interessi e inclinazioni, stimola la fantasia e la creatività, insegna il rispetto delle regole, permette di scaricare energie negative e stimola l’apprendimento. Diceva il pediatra e psicanalista Winniccott: È nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità, ed è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il sé “.
Ma Winnicott direbbe così anche del videogioco? Forse sì e sorprenderà infatti sapere che negli ultimi dieci anni i videogiochi sono stati utilizzati come strumenti unici nelle stanze di psicologi, psicoterapeuti e psicanalisti per condurre terapie efficaci.
Insomma il Monopoli non ci spaventa per nulla ma i videogiochi invece hanno una cattiva reputazione. Perchè?
Partiamo da una considerazione: qualunque tecnologia non è né buona né cattiva. E’ nell’uso che se ne fa che cambiano le cose e diversi fatti dell’attualità hanno contribuito a creare intorno ai videogames paura e sfiducia.
Ci sono due fattori che intervengono alla creazione dell’ansia sui videogiochi: il primo riguarda il non conoscerli e il percepirli come “violenti e pericolosi” e il secondo è il tempo che occorre per giocarli, un tempo, percepito da chi non ci ha mai giocato, come tempo perso.
Quindi se vostro figlio spinge per giocare ai videogiochi e temete la catastrofe hikikomori palesarsi davanti ai vostri occhi proviamo insieme a guardare le cose per quelle che sono.
Come abbiamo suggerito nella puntata su Internet, la prima cosa da fare è viaggiare informati e questa cosa vale anche per i videogiochi. Ossia conoscere che tipo di giochi sono adatti ai nostri figli. Ci sono risorse online utilissime per orientarsi, bussole di consapevolezza che è utile tenere a portata di mano. Una cosa banale ma ignorata molto spesso è la sigla accanto ad ogni videogioco che indica l’età per cui è consigliato, si chiama PEGI (si legge PEGHI)… il consiglio é di non ignorarla mai e di visitare il sito di riferimento che è : pegi.info
Ascolta la puntata integrale su: https://apple.co/3cxUt04