questa è la campagna di Buondì che forse ricorderemo per molto tempo.
Alla prima visione sono rimasta perplessa. Cinque minuti dopo ho iniziato a ridere e ogni volta che ripenso a quella campagna sorrido.
Poi ho letto un milione di polemiche e i relativi schieramenti, come al solito.
E’ la pubblicità gente! E si fa di aziende e agenzie che si incontrano, di teste pensanti che si scontrano, di idee che piovono sul tavolo, e sì, anche di asteroidi che non ti aspetti e compromessi che in fondo abbiamo bisogno di fare.
Ho letto di tutto. Ho visto creativi scagliarsi contro l’asteroide per salvare la madre sostituendola col padre, ho visto art director serissimi che non ridevano affatto preoccupati per il ruolo indegno dato alla bambina. Ho visto gente comune scrollare la testa dicendo “non sanno più cosa inventarsi”.
Ma perchè date e diamo tutto questo peso alla pubblicità? Valore sociale, simbolico, capacità di insidiarsi nel dire comune, di resistere nel tempo.
E’ un parco giochi del linguaggio e della visione delle cose. E’ specchio di chi siamo e di chi vorremo essere. O di cosa vorremo fare.
Personalmente che in pubblicità qualcuno abbia abbattuto una madre simbolicamente con un asteroide, a me fa molta simpatia. Ci vorrebbe una pioggia di asteroidi sulle plasticasse madri della pubblicità, ci vorrebbero bambini svegli e capaci di prenderci in giro più spesso. Ci vorrebbe una rivoluzione e se è una merendina a farla, benvenuta merendina e ben vengano i creativi che osano.