E tu … a cosa credi?

Credo fortemente nei circoli virtuosi. Nelle domande e nel tempo che occorre per capirle.
Credo che i gesti d’amore siano contagiosi, che praticare gentilezze a casaccio e atti di bellezza privi di senso sia l’unica maniera per dare un giro diverso al mondo. 

Non credo negli eroi, nei duri e puri, credo nell’imperfezione, credo nel singolo e non nelle masse. Credo che commuoversi sia una pratica da non dimenticare e ironizzare uno sport da praticare seriamente.

Credo nella forza e nella sensualità delle parole consapevoli, scritte, pronunciate, nascoste volontariamente tra le righe.
Credo che si debba dire, credo che si debba chiarire, credo che si debba resistere morbidamente alle storture dell’esistenza. 

Credo che si debba chiedere aiuto e ascoltare il proprio “basta non ce la faccio più”. Credo nella tensione al futuro, credo che accadrà.
Credo ai sogni e alla fatica della salita per arrivare a toccarli.
Credo nei limiti, nella responsabilità. Non credo al pessimismo, non credo a chi non ha ancora trovato un posto da cui parlare e parla a casaccio mentre lo cerca.

Credo nel rispetto e lo metto all’ultimo posto perché è con scarpe rispettose che ci si dovrebbe muovere nel mondo.

Credo che sia tempo di dichiarare, dopo il reddito, la propria personale social responsibility.
Per contarci i valori e vedere cos’è rimasto.

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