Carezze

mental health, cranium, head

Una pandemia mondiale, la clausura parziale in casa e i nostri figli sempre con noi. Per alcuni genitori l’idillio e per altri una tortura. Se siete tra quelli che hanno tra virgolette “goduto” delle carezze ai vostri figli forse vi interessa sapere l’opinione di Francoise Dolto riguardo le carezze.

Dice la Dolto: Voglio ripeterlo, non è importante coccolare né prendere i bambini nel proprio letto. Se lo chiedono, è meglio dire loro: «No, no, piuttosto facciamo un gioco». Insegnare a fare qualcosa, a vestire le bambole, a fare dei dolci, ad andare fino in fondo quando si comincia una cosa (con un po’ d’aiuto): questo è educare un bambino; non carezzarlo, coccolarlo come un neonato o un orsacchiotto, ma iniziarlo alla vita pratica, interessare e formare la sua intelligenza, mantenere i segreti che il bambino confida.
Ma Françoise Dolto ne aveva anche per i padri:
Il padre deve sapere che non è con il contatto fisico ma con la parola che può ottenere l’affetto e il rispetto dei suoi bambini.

Occorre essere chiari dunque: la troppa tenerezza, per quanto oggi sia totalmente accettata dalla società e per quanto sia delle volte istintuale più che razionale, può generare nel bambino un sogno illusorio di essere il più amato e di conseguenza da adulto la paura di essere “amato male” e quindi di avere conflitti d’amore costanti, insoddisfazione affettiva e … sessuale.
Una cosa importante da appuntarsi è che con i bambini, qualunque errore si faccia, si può recuperare. Questa è una cosa meravigliosa, un’opportunità unica nel suo genere.

 

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