Ti sei mai messo davvero in ascolto?
In casa tua se stai in silenzio sentirai tanti suoni. Alcuni arrivano dall’interno e altri dall’esterno. Le finestre che li placheranno un po’ ti faranno comunque ascoltare macchine, chiacchiere, lavori, e persino il vento se sei fortunato. Quella là fuori è la vita che scorre. E’ più precisamente, il rumore della vita che scorre.
In Giappone, nel 1996 è stato annunciato dal Ministero dell’Ambiente un bando nazionale per la raccolta di paesaggi sonori. Accadde dopo il terribile terremoto di Kōbe e l’attacco terroristico a Tokyo con gas sarin. Tragedie che sconvolsero tutti.
Al termine del bando furono 100 i paesaggi sonori selezionati e tra questi potresti trovare il rumore che fa un mare di ghiaccio che si spezza in migliaia di frammenti o la voce che hanno i gabbiani dalla coda nera.
Perché quando qualcosa cambia radicalmente, sono le radici quelle alle quali ci stringiamo. E delle volte sono anche i suoni quelli che immortalano momenti preziosi e ci permettono di andare avanti non dimenticando ciò che è stato.
Parallelamente, quando ci accade qualcosa che si sconvolge ascoltarci è fondamentale. Per ricucire un cuore, pezzo dopo pezzo, per esempio, più che parlarne occorre ascoltare ciò che gli abita intorno.
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